Una storia presunta di love addiction (di Aurora Giobergia, 3BST a.s. 2022/23)
Catullo e l’amore della sua vita
Non c’è alcun dubbio che Catullo, il più celebre poeta novus e latin lover dell’antica Roma, sia un grande esperto nel descrivere le sue passioni amorose attraverso opere indimenticabili.
La donna amata dall’autore è Clodia, soprannominata Lesbia in onore della poetessa Saffo: certamente una donna forte, audace, ma anche libera, che ama con leggerezza i suoi numerosi amanti, insomma tutt’altro che un’austera matrona.
Catullo risulta completamente soggiogato dall’amante, quindi una domanda sorge spontanea: è ossessionato da lei o è solo un incallito sottone?
L’ossessione e il desiderio sfrenato
L’ossessione amorosa è il desiderio maniacale di possedere la persona amata. Definita anche “love addiction”, si tratta di un disturbo tipico delle persone insicure. Tali soggetti non sono in grado di vivere una relazione sana.
Già durante la loro relazione adulterina, Catullo brama ardentemente la donna, anzi, forse in modo eccessivo; esempi di questo tipo di comportamento si possono ritrovare nel Carme 5 e nel Carme 7 del “Liber” catulliano.
Nel testo del primo componimento è presente una famosa iperbole amorosa (Da mi basia mille, deinde centum, dein mille altera, dein secunda centum, deinde usque altera mille, deinde centum)che fa capire al lettore quanto Catullo voglia possedere Lesbia, averla tutta per sé, non lasciandole spazio per paura di perderla nel suo profondo mare di instabilità e insicurezze. Nel secondo Carme, Lesbia chiede al poeta quanti siano i baci che lo possano soddisfare, che devono essere in numero tale da non poter essere contati, come i granelli di sabbia e le stelle (Quaeris, quot mihi basiationes tuae, Lesbia, sint satis superque. Quam magnus numerus Libyssae harenae … aut quam sidera multa).
La sua ossessione spiegherebbe il motivo dell’interruzione della frequentazione tra i due e l’impossibilità da parte del poeta di provare un amore matrimoniale o di costruire una famiglia.
Il sottone dell’antica Roma
E se invece Catullo fosse solo un gran tenerone ammaliato da una donna irraggiungibile incapace di amarlo?
Una persona definita “sottona” prova una passione estrema per qualcuno, tanto da essere influenzata e dominata dal sentimento stesso, tralasciando il dolore e le sofferenze subite.
E’ evidente che Catullo sia il vero e proprio individuo passivo nella relazione con la donna, risultando un povero uomo nelle grinfie di una spezzacuori. Nel Carme 85, “Odi et amo”, il poeta non può fare a meno di dimenticare Clodia, nonostante lei lo abbia tradito senza pensarci un secondo: soffre terribilmente eppure le è fedele, la ama tanto, la sua esistenza sarebbe vuota senza di lei. (Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior).
Chi non vorrebbe uno come Catullo che, oltre a scrivere stupende poesie d’amore non solo a San Valentino, perdonerebbe ogni sbaglio?
Ma allora Catullo è sottone o ossessivo?
Non si potrà mai sapere con certezza, ma credo che il suo cuore in ogni caso abbia battuto solo per Clodia e tuttora, a distanza di secoli, i suoi sentimenti siano ancora vivi e indelebili.
Bibliografia e sitografia:
lovepedia.net (significato di ossessione amorosa)
“Odi et amo”. Liber, Carme 85
“Dammi mille baci” Liber, Carme 5
Team world.it (per riscrivere in modo alternativo il significato del termine sottone) Infonotizia.it (testo del carme 7)